• Home
  • Works
  • Destinations
    • servizi digital
    • grafica
  • Travellers
  • Journal
  • Contacts
  • Skip to main content
Flyingminds

Flyingminds

Agenzia di comunicazione

Creatività

Advertising e censure: dal vintage a oggi, le campagne pubblicitarie che hanno creato scalpore

14 Dicembre 2017

Un curioso caso successo nei giorni scorsi ha portato la nostra attenzione, qui in Siks ADV, sul tema della censura, raccontato con dovizia di particolari da Finestre sull’Arte: Londra e Vienna si sono fronteggiate in un testa a testa vivo, acuto e divertente sul tema pruderie (legato alle nudità esposte nei quadri di Schiele, di cui si celebrerà il centenario della morte, censurati nella Metro della capitale inglese). Un discorso, questo, che ingloba censura, come abbiamo detto, ma anche arte e pubblicità, e che hanno determinato la risposta di Vienna attraverso affissioni dal gusto puramente advertising, corredate di payoff scardinante e hashtag. Insomma, una campagna di tutto rispetto in risposta a una censura fin troppo puritana.
Sì, perché è proprio la pubblicità a essere tuttora sottoposta a questa norma di controllo, e – quasi sempre – a scapito della sua originalità. Provocazione, irriverenza, a volte mancanza di pudore: tratti che hanno determinato il successo di alcune tra le campagne censurate che hanno maggiormente creato scalpore, e portato alla gloria art director, copywriter, fotografi e intere agenzie.
C’è di più: advertising, pubblicità, réclame. Diversi nomi, per un’anima unica che, dalla sua nascita – nel ridente periodo della Belle Époque –  ha visto cambiamenti di forma, di trasmissione del messaggio, per un obiettivo sempre cangiante: dalla semplice brand awareness, come i guru del marketing la chiamerebbero oggi, collegata alla vendita di un bene o un oggetto, puntando sulla sua bellezza, utilità e unicità (un esempio sono le magnifiche pubblicità Art Nouveau firmate da Giovanni Maria Mataloni e ora in mostra a Treviso), fino ai tempi moderni della censura di quei messaggi giudicati, alle volte, troppo ammiccanti, o fuorvianti, per la società.
E, se è pur vero che a Natale siamo tutti più buoni, oggi ci sentiamo un tantino cattivelli, e vi proponiamo la nostra personale selezione di advertising censurate in una carrellata tra anni ‘60, ‘90, 2000, attualità, nel panorama italiano ed internazionale.

United Colors of Benetton: galeotto fu il bacio…

La provocazione dell’anno 1991 è firmata, ça va sans dire, da Oliviero Toscani, che cura gli scatti di quasi tre decenni di campagne pubblicitarie dello storico marchio trevigiano. Una costante: il contrasto tra le tinte unite del marchio, candide protagoniste spesso anche delle advertising, in contrasto con i messaggi forti e mordenti che escono dai primi e primissimi piani del fotografo. Una pubblicità, questa del bacio a fior di labbra tra prete e suora, che ha scatenato le ire del Vaticano, e di numerose associazioni religiose tra Italia, Francia e Germania. Una mossa furbetta del brand che la censura, sia italiana che d’Oltralpe, non ha potuto non mettere a tacere.

Vintage e ammiccante: Chef Kenwood, 1963.

Dal payoff scelto dal brand americano di elettrodomestici da cucina – “I’m giving my wife a Kenwood” – al messaggio intrinseco di questa campagna pubblicitaria del sogno americano datata 1963: “Chef – il nome del robot da cucina –  fa tutto, tranne che cucinare. Ed è per questo che esistono le mogli” sembrerebbe esclamare il marito dall’espressione sorniona, mentre la moglie lo abbraccia, estasiata. All’epoca, questa pubblicità creò scalpore: non tanto per il messaggio che oggi definiremmo sessista e di genere, quanto per le espressioni audaci dei protagonisti dell’immagine unite a un payoff che ammicca ai doveri coniugali. Un intervento di censura mediatica, quindi, oltre a quella dei benpensanti d’oltreoceano dell’epoca.

“Choose one”: una sottile linea di accusa in difesa dei bambini

Restiamo sempre negli USA,ma passiamo ai giorni nostri : Moms Demand Action, un movimento di madri americane che richiede la tutela dei più piccoli su diversi fronti, ha commissionato nel 2016 questa campagna, dal titolo “Choose one”. Un messaggio chiaro, lampante: è più pericoloso l’ovetto Kinder – per via delle dimensioni delle «sorpresine» che possono essere ingoiate – o il fucile d’assalto impugnato dalla bambina e in dotazione all’esercito USA e acquistabile in ogni armeria del paese?
Paragone, questo, che non è piaciuto per nulla all’ente censorio americano figlio del Maccartismo e ancora oggi in vigore. Della stessa serie: il pallone da Dodgeball, e la fiaba di Cappuccetto Rosso. Il termine di paragone è, ovviamente, sempre l’AK47.

“Mental Wealth” – Playstation Sony, 1999

Tra uno zapping e l’altro, e tra i primi video di MTV Italia, è comparsa questa pubblicità, definita dall’ente censorio italiano pericolosa e non adatta a un pubblico facilmente impressionabile e minorenne. “Mental Wealth” era il titolo della campagna spot TV del lancio di Sony Playstation diretta da Chris Cunningam, notorio regista di video musicali dell’artista techno Aphex Twin, tradotta in Italia con “Ricchezza Mentale” e che vedeva il paragone tra una nuova ed esaltante esperienza di gioco, con un nuovo livello di conoscenza e di elevazione, quasi alienante. Complice un messaggio un po’ spinto, ma perfettamente in linea con lo spirito gaming del prodotto, lo spot è stato eliminato da ogni fascia pubblicitaria garantita dopo due mesi di trasmissione. Ma, nonostante questo, ha segnato una generazione.

Quasi 20 anni dopo, Playstation strikes again

A 20 anni di distanza Playstation Sony fa riparlare di sé, con una campagna decisamente meno acuta, meno sottile e molto più bonaria.

L’avete già fatto oggi? Scommetto che vi è piaciuto. Quante volte l’avete fatto ieri? Temete di farlo troppo spesso? Lo fate anche in camera, sotto le coperte? Preferisci la cucina o il bagno? O forse ti piace farlo in giardino?

Una serie di domande ammiccanti poste da una dottoressa provocante allo spettatore di là dallo schermo: 50 secondi di mosse feline che sono valsi una censura immediata. Per via del cattivo gusto, delle accuse di sessismo, il colosso Sony ha visto mutilata la sua campagna, non solo in Italia, dedicata al lancio del Remote Play, un sistema di gioco in streaming, cancellata anche dall’ormai puritano YouTube.

Articoli recenti

  • Immagini, advertising, responsabilità: gli errori imperdonabili delle maison di moda
  • Think Sustainably ed Ecosia: quando la tecnologia è amica dell’ambiente
  • Facebook e il cattivo rapporto degli algoritmi con il nudo artistico
  • Siks Adv firma #sempreconte, la nuova campagna abbonamenti U.C. Sampdoria

Filed Under: Advertising, Campagne Marketing, Creatività

ADV​ ​Christmas​ ​Carols:​ ​le​ ​advertising​ ​natalizie​ ​più​ ​belle​ ​di​ ​tutti​ ​i​ ​tempi​

7 Dicembre 2017

L’albero ormai è pronto, le luci brillano e qualcuno – tra i più tradizionalisti – spolvera le statuine del presepe; la lista dei regali è già stabilita, il menù dei grandi cenoni in fase di definizione: ecco la to-do list, in ordine più o meno sparso che, ogni anno, si ripete, per prepararsi al Natale con dovizia di spirito.
Ma l’atmosfera del Natale è racchiusa solo nelle piazze, negli addobbi e nelle strenne? Beh, noi che ci occupiamo di comunicazione la pensiamo un po’ diversamente, poiché troviamo lo spirito giusto soprattutto nell’advertising!
A 19 giorni da una delle feste più attese dell’anno, ci prepariamo così: con una carrellata delle pubblicità più belle, che hanno segnato la comunicazione delle festività e che, puntualmente, strappano emozioni, risate o qualche timida lacrimuccia. A partire dall’undici dicembre, sui nostri canali social (a proposito, hai iniziato a seguirci?) di Facebook e LinkedIn, troverai le migliori ADV di Natale da tutto il mondo, secondo Siks .
Ma anche il blog vuole la sua parte: dedichiamo quindi il nostro post settimanale ad alcune di queste campagne advertising natalizie che hanno, come capisaldi, l’essere vintage o assolutamente contemporanee, e che hanno dato voce a grandi – immancabili – big, payoff, nuovi tormentoni e atmosfere indimenticabili.

Coca-Cola: la strenna più famosa di tutti i tempi.

Correvano gli anni ‘80: a fianco dell’albero, una TV accesa. Chi si ricorda qual era lo spot , termine più azzeccato per l’epoca, che segnava il periodo natalizio? Sicuramente la mitica strenna di Natale Coca-Cola, antesignana di tutte le advertising successive con il grande camion rosso. Un coro diventato famoso in tutta Italia, tradotto dalla versione americana – The Christmas Hilltop Commercial – dove veniva lanciato un messaggio di vicinanza e di amore. Conoscete la versione inglese? Ve la proponiamo qui!

Spazio per le emozioni: Macallan

Malinconico, romantico e vagamente mélo , lo spot del Whisky Macallan, datato 1990, vedeva protagonista una piccola bottiglia vuota, che si struggeva per amore del Whisky contenuto nella grande botte, che non era mai pronto per lei (o, almeno, per i successivi 7 anni. Quando si dice “la pazienza”).
Uno spot, questo, non propriamente a tema natalizio, che vedeva un’intensificazione della sua trasmissione in questa parte dell’anno, complici regali e cenoni, che ha commosso intere generazioni. Il payoff finale? Semplice, ma efficace, breve e acuto, una chiosa perfetta del messaggio video: “l’arte di saper aspettare”.

Apple: la storia si ripete, anche nel 2017

Le emozioni e la spettacolarità sono di casa, in Apple. Ogni anno, infatti, si ripete la tradizione video, e il 2017 non è da meno. I colossi della Silicon Valley hanno creato un vero e proprio cortometraggio, dal titolo “Sway”, e dal tema sognante e raffinato. Neve, paesaggio urbano notturno, un incontro a passo di danza. Non vogliamo svelarvi il plot di questo mini film, assolutamente da vedere: concentriamoci sul claim finale, che è “ move someone this holiday ”, con un gioco di parole davvero notevole. “ Move ”, infatti, significa sia “spostare” che “commuovere”. E, una volta visto questo video, ne capirete il perché.

E oggi, in Italia?

In Italia, si sa, siamo fan dell’ADV natalizio legato alle leccornie del periodo, come panettoni e co. (vi ricordate il tormentone Tartufon Motta? O il Santa Claus in crisi dei Krumiri Bistefani con il mitico claim “E chi sono io, Babbo Natale?” ?). Ebbene, questo Natale, invece, una sorpresa ce la dà Buondì, che colpirà ancora newsfeed social e media planning televisivi, senza asteroide ma con un videoclip, una sorta di campagna sociale anti esclusione del candito, classico intramontabile del panettone, in chiave ironica, e molto orientata sul linguaggio della generazione Z, che oggi domina i social. Saatchi&Saatchi colpisce ancora!

Che siate tradizionalisti, amanti del Natale più autentico, o Grinch e basta, speriamo che questo post vi abbia saputo riportare a quelle emozioni che anche la pubblicità sa regalarci, con storie, immagini e parole che sono entrati a pieno titolo nel mito.

Articoli recenti

  • Bill Bernbach: una rivoluzione creativa che ha ancora tanto da insegnare
  • Immagini, advertising, responsabilità: gli errori imperdonabili delle maison di moda
  • Think Sustainably ed Ecosia: quando la tecnologia è amica dell’ambiente
  • Facebook e il cattivo rapporto degli algoritmi con il nudo artistico
  • Siks Adv firma #sempreconte, la nuova campagna abbonamenti U.C. Sampdoria

Filed Under: Advertising, Campagne Marketing, Creatività

2018: quali trend social ci attendono?

30 Novembre 2017

Il 2017 è agli sgoccioli: questo non è solamente tempo di buoni propositi – di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, con questo post di project management sui tool che ti aiuteranno a essere più puntuale nell’organizzazione dei tuoi progetti –, ma anche di bilanci e… previsioni. In particolare nel mondo digitale e social!
Ma, prima di vedere quali saranno i trend 2018, utili per profilare una buona strategia di brand, prodotto o azienda, facciamo un passo indietro: come è stato il 2017? Quali trend, novità e quali comportamenti digitali si sono rafforzati?
Un’ottima fonte da cui attingere qualche dato è, senza dubbio, il digital report di We Are Social un autentico appuntamento fisso atteso da Social Media Marketer e appassionati di digital provenienti da ogni angolo del mondo. Ecco qui un estratto dei 2017 sull’uso dei dispositivi, dei markeplace online e sullo stato di Internet:

  • più della metà della popolazione mondiale usa uno smartphone;
  • quasi due terzi della popolazione mondiale possiede un telefono cellulare;
  • più della metà del traffico internet è generato da mobile;
  • più della metà delle connessioni mobile avviene oggi su banda larga;
  • più di una persona su cinque della popolazione mondiale ha effettuato almeno un acquisto online negli ultimi 30 giorni.

Si tratta di dati importanti per comprendere che il 2017 è stato un anno di consolidamento di alcuni trend. E “consolidamento” è una parola chiave che ci farà anche compagnia nel 2018.
Relativamente a cosa, però? Innanzitutto, si è fortificato l’uso dei video su Facebook, in particolare delle dirette live. Il live content, infatti, sembra aggiudicarsi una posizione sul podio a pari merito con i contenuti visual: si calcola che, nel 2017, sia stato condiviso un flusso di oltre 3,2 miliardi di immagini e foto! E questo numero da capogiro porterà fortuna ai grandi social visivi come Instagram e Snapchat, di cui brand, aziende e agenzie non possono ignorarne l’influenza nelle loro strategie.
Non dimentichiamo, inoltre, che i social network sono elementi conversazionali per definizione: lo sono sempre stati, e sempre lo saranno. Quale migliore opportunità, quindi, per chi ha un brand, grazie ai sistemi di messaggistica privata? Anche YouTube, dopo il successone di Instagram Direct, infatti, si è già preparato a lanciare un servizio chat.

Il 2018: i trend social che ci aspettano… saranno live!

Il primo argomento che affrontiamo è quello visual: Snapchat, infatti, registra quasi 10 milioni di visualizzazioni dei suoi video, ogni giorno. Instagram, invece, ne registra oltre 55 milioni. Complici di tutto questo sono le app per la realtà aumentata, che rendono ogni contenuto video animato: prendiamo, per esempio, i filtri face Instagram, che hanno registrato un autentico boom nel 2017. Il motivo è molto semplice: sono applicazioni utilizzate soprattutto dagli utenti più connessi, la cosiddetta “generazione Z“, che ha sbaragliato i “millennials“: giovani entro i 22 anni, in un’età ponte tra formazione e lavoro, veri Instagram lovers, pronti a influenzare l’uso dei social, da parte di brand e aziende, grazie alle loro abitudini quotidiane.

Facebook Spaces, realtà aumentata: lunga vita al visual

Il 2018 andrà oltre video e realtà aumentata: il live streaming, secondo diversi propositi, sarà il protagonista assoluto. Un’interazione immediata, semplice, fruibile e a portata di tutti. Facebook sta infatti già lavorando a un progetto chiamato “Spaces“, con cui potremo interagire con amici e follower trasformandoci in animazioni, in diretta. Il futuro, insomma, è qui. Facebook, infatti, è già proprietaria di Oculus, una compagnia specializzata in realtà virtuale, e non stupisce che possa mettere a sua disposizione questo tipo di tecnologia applicata al live video.

Chat: un’opportunità per i brand che va oltre l’inaspettato

Oltre 2 milioni e mezzo di persone utilizzano la piattaforma Messenger di Facebook, in tutto il mondo. Un dato, questo, che si incrocia con il bisogno di ogni brand di interfacciarsi con la propria utenza – o meglio, con i propri follower -. Ci aspettiamo, quindi, un 2018 dove i brand investiranno sempre di più, in termini di tempo e denaro, nella connessione verso i propri utenti attraverso queste piattaforme live. E anche qui, l’apporto dell’intelligenza artificiale, dei chatbot, ovvero assistenti virtuali, sarà in grado offrire esperienze personalizzate di conversazione, customer care e assistenza.

Social: Instagram, Facebook, Snapchat. E Twitter?

Non solo Facebook – che, come sappiamo, non smette mai di stupirci – ma anche… Twitter.
Ebbene sì: dopo previsioni di abbandono in massa di questo social, le previsioni lo danno come “revenant“: infatti, secondo Entrepreneur, la rivista americana massima esperta in social media e digital trend, Twitter sarà una fenice, che risorge dalle sue ceneri. Dopo un 2017 disastroso, complici la perdita di follower, migrati – come rondini – su altri canali, e la perdita del diritto di live streaming del campionato football americano, la leadership a capo dell’uccellino blu dovrà certamente mirare a ripensare il funzionamento della propria piattaforma. E ci possiamo aspettare grandi cose.
Insomma, live chat, realtà aumentata e contenuti smart saranno la ricetta vincente per i piani strategici 2018, sempre più connesso a Instagram, Snapchat, Facebook e alla comunicazione in tempo reale, per una vicinanza utente-pagina-brand davvero mirabolante.
Pronti, quindi, a pianificare con noi la vostra strategia sui social media?

Articoli recenti

  • Assistenti vocali, fra multitasking e SEO vocale
  • Spotify, la musica è cambiata
  • Treccani e i meme: divulgare cultura al tempo dei social
  • I social di Treccani e la cultura dei meme

Filed Under: Creatività, Internet & New Media

Obiettivo project managing: 4 tool gratuiti (o quasi) per un 2018 all’insegna dell’organizzazione

24 Novembre 2017

“Organizzazione: or·ga·niẓ·ẓa·zió·ne/ L’attività o l’ente che corrisponde in modo sistematico alle esigenze di funzionalità e di efficienza di una impresa per lo più collettiva.”
Una definizione chiara, quella fornita dal dizionario.
Ma, è davvero così facile, poi, tradurre le azioni in realtà?
Un team creativo, infatti, è composto da talenti, inclinazioni e mood differenti. E la buona riuscita di un progetto sta proprio nell’intersecare tutte queste particolarità all’interno di un flusso di lavoro ottimizzato, rispettoso delle tempistiche e, soprattutto, organizzato: il project managing resta il segreto per convogliare la creatività nel giusto flusso, rispettando obiettivi e scadenze; in particolare, in fase di planning.
Il 2018 è agli sgoccioli, e siamo quasi in tempi di buoni propositi: proprio in questi giorni, abbiamo studiato alcuni strumenti di gestione del team e di project management. Ognuno di noi ha votato il suo preferito… compreso Leopoldo, il nostro direttore creativo!

Asana: il Nirvana del project management

Creato da Dustin Moskovitz, ex socio di Mark Zuckerberg, Asana è disponibile solo in lingua inglese, ma i colori pastello che infondono relax, l’uso dei tag, la creazione di progetti come vere e proprie schede da compilare attraverso un campo di testo dall’usabilità sorprendente, la possibilità di settare la data di completamento della singola task, fino alla possibilità di assegnare compiti alle diverse figure del team e commentare ogni attività, sono peculiarità che ci sono piaciute fin da subito.
Con Asana, l’organizzazione è naturale e rapida: l’app web, inoltre, offre alcuni “tasti di scelta rapida” molto utili per rendere l’elaborazione dei singoli progetti ancora più veloce.
Asana è il tool preferito da Paola, Art Director, e da Camilla e Marco i senior: “non ci perdiamo nessuna notifica, e possiamo usarlo sia individualmente, per la gestione quotidiana del lavoro di ognuno, che in team. Dà il meglio da desktop, ma anche l’app non è niente male. Abbiamo usato la versione free: decisamente performante!”

Trello: old but good

Trello è un’app di project managing ormai storica e che, come Asana, porta una firma molto particolare: quella del sistema Kanban, sviluppato in Toyota per mantenere alti i livelli di produzione e di flessibilità tra i vari progetti.
Trello è gratuito, e si compone di un sistema di schede, elenchi e cards: un vero e proprio sistema a livelli che consente ai singoli o all’intero team di tenere traccia di un progetto a partire dal pannello di amministrazione e gestione, in maniera forse non così semplice, ma piuttosto giocosa. Ogni componente del team, infatti, può assegnare cards agli altri componenti del gruppo, lasciare messaggi e, soprattutto, segnalare lo stato di attività delle varie task:

  • To do: è lo stato di partenza di ogni attività;
  • Doing: lo stato di lavorazione delle varie task;
  • Done: attività completate, che possono essere archiviate alla fine di ogni progetto o in base a ogni periodo.

Il preferito di Sara, SEO e Social: “è l’ideale per monitorare i progetti, il loro divenire, e i risultati che portano. In particolare, se si tratta di SEO”. Ma anche di Leopoldo, il nostro Art a quattro zampe, che ha dimostrato di apprezzare per monitorare il livello di giochi, coccole e crocchettine necessari per affrontare ogni progetto con la giusta concentrazione!

Google Calendar: il classico che non ti aspetti

Il nuovo layout Calendar è sbarcato in Italia lo scorso 17 ottobre, e si è rivelato essere una sorpresa molto piacevole: per ottenere questa nuova visualizzazione basta collegarsi al proprio account Google, selezionare Calendar e cliccare – una volta aperto il tool – sul bottoncino “passa alla nuova visualizzazione” ed eseguire, così, in automatico, l’upgrade. Google Calendar ci presenta una nuova leggibilità, più user friendly, pulita e attuale, grazie alle icone più grandi e agli spazi di scrittura resi agevoli. Le novità, poi, si svelano nei dettagli, con la possibilità di inserire e sincronizzare cartelle Google Drive e documenti Google Docs, e su cui tutto il team può lavorare anche contemporaneamente. Il tutto rigorosamente free!
Google Calendar è il tool preferito da Marta e Gabriele, video riprese e montaggio: uno strumento chiaro, lineare ed efficace da ogni dispositivo. Ideale per chi deve lavorare con il massimo della semplicità, anche fuori dall’ufficio.

Flow: la novità in termini di project managing per chi non sa stare senza Iphone e Mac!

Uno degli strumenti di project management più belli in circolazione, probabilmente, è proprio Flow: un sistema per pianificare ed eseguire progetti di team anche piuttosto complessi. Flow, infatti significa “flusso” e ti consente di creare attività, commentarle, aggiungere elenchi, taggare e assegnare compiti agli altri.
La caratteristica di Flow, però, è quella di essere stato creato per Apple: l’app per iPhone viene aggiornata regolarmente e l’app Mac Companion è l‘ideale aggiungere facilmente attività e visualizzare aggiornamenti ovunque tu sia, anche offline. Non si tratta di una risorsa free, ma il suo costo è di 99 dollari all’anno, po-co più di 80 euro, senza limitazioni, e ha una prova gratuita di 14 giorni.
Il preferito di Pier, project manager di Siks ADV: chi ama Iphone trova pane per i suoi denti!
Diverse caratteristiche, ruoli differenti, e un unico obiettivo: un 2018 all’insegna della progettualità!

Articoli recenti

  • Assistenti vocali, fra multitasking e SEO vocale
  • Spotify, la musica è cambiata
  • Treccani e i meme: divulgare cultura al tempo dei social
  • I social di Treccani e la cultura dei meme

Filed Under: Creatività, Graphic Design, Internet & New Media

“Passione, cura, amore”: un prezioso racconto per immagini della Ghirotti Onlus

17 Novembre 2017

In Siks ADV lavoriamo quotidianamente con le immagini: sono mezzo di comunicazione, veicoli unici, narratori senza compromessi. Ma, a volte, le immagini sanno fare molto di più che raccontare semplici storie: sanno veicolare messaggi sorprendenti, spaccati di realtà toccanti e unici nel loro genere.
Questa magia avviene in questi giorni a Genova, con la mostra fotografica “Passione, cura, amore” organizzata dall’Associazione Gigi Ghirotti Onlus, e alla quale abbiamo voluto dare il nostro contributo, realizzando i manifesti, le grafiche e l’allestimento.
Quella dell’Associazione – e della sua mostra – è una storia emozionante che vogliamo raccontarvi: seguiteci!

La mostra: un racconto per immagini prezioso

Le coordinate di questo viaggio fotografico: dal 16 novembre al 10 dicembre, presso lo splendido spazio del Cortile Maggiore, presso il Palazzo Ducale di Genova.
I ritratti realizzati da Pier Carlo Arena sono i protagonisti che scandiscono, scatto dopo scatto, le tappe di un delicato racconto per immagini che rappresenta l’anima della Gigi Ghirotti Onlus, con i suoi volti, la sua quotidianità fatta di sguardi, di gesti, di pazienti, familiari, operatori e volontari.
La drammaticità di alcuni momenti si trasforma in un messaggio positivo e prezioso, costituito da tanti scatti che, come tasselli, raccontano una vita vissuta con dignità, con allegria e gioia, nonostante la fatica della malattia. I sorrisi che si susseguono, immagine dopo immagine, ne sono una prova.

La storia di Gigi e della Onlus che porta il suo nome

Ogni progetto importante nasce da una storia significativa: quella di Gigi Ghirotti, giornalista e scrittore, scomparso nel 1974 dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro una malattia neoplastica del sangue. Durante la malattia, Gigi vive a lungo nelle corsie dei nostri ospedali: emozioni, episodi, ma soprattutto uno spaccato di umanità toccante che racconta in un libro, “Lungo viaggio nel tunnel della malattia“, così come in numerosi articoli e servizi televisivi.
Dopo la sua morte, la moglie e un gruppo di amici fondano l’Associazione Nazionale GIGI GHIROTTI: da oltre trent’anni, l’associazione si prende cura, di malati terminali oncologici, SLA – sindrome laterale amiotrofica – e Aids, operando prevalentemente a casa dei pazienti, e permettendo così di trascorrere gli ultimi momenti nella maniera migliore possibile, con dolcezza, senza dolore, senza accanimenti terapeutici, garantendo il diritto alla dignità e alla serenità.
Non solo: l’Onlus, dal 2002, gestisce due centri residenziali di ricovero – gli hospice – rispettivamente a Genova-Bolzaneto e a Genova-Albaro e dedicati a tutti quei pazienti che non possono più essere assistiti a casa.
Ma, dietro a tutti questi numeri, dietro la storia di Gigi e dietro tutte queste battaglie, ciò che si evince è un messaggio di positività: l’associazione è una fucina, un continuo fermento di attività il cui fulcro è la sensibilizzazione e il coinvolgimento attivo di tutti tramite eventi e formule culturali, come concorsi di poesia, teatro, e – come in questo caso –  mostre.

Il contributo di Siks ADV alla mostra

In Siks ADV abbiamo voluto dire, a nostro modo, “grazie” all’associazione e, in occasione di questa mostra, abbiamo voluto creare i manifesti e i flyer. Il progetto grafico si è poi esteso anche alla realizzazione del layout dell’esibizione, curando la suddivisione delle immagini per tematiche, il posizionamento delle foto e delle loro didascalie.
“Passione, cura, amore” è il payoff e titolo della mostra che, assieme alla scelta cromatica delle grafiche ― caratterizzata dalle tonalità dell’azzurro e del blu, tipiche del logo dell’Associazione ―  diventano espressione di un codice comunicativo in grado di racchiudere in sé l’essenza dell’attività della Onlus, e quella serena positività con cui circonda ogni giorno pazienti, familiari, operatori e volontari.

Articoli recenti

  • Bill Bernbach: una rivoluzione creativa che ha ancora tanto da insegnare
  • Immagini, advertising, responsabilità: gli errori imperdonabili delle maison di moda
  • Think Sustainably ed Ecosia: quando la tecnologia è amica dell’ambiente
  • Facebook e il cattivo rapporto degli algoritmi con il nudo artistico
  • Siks Adv firma #sempreconte, la nuova campagna abbonamenti U.C. Sampdoria

Filed Under: Creatività, Graphic Design, Realizzati da Siks

Di giorno panchina, di notte riparo!

30 Giugno 2014

A Vancouver, in Canada, nascono le prime panchine “double face” che di notte diventano degli accoglienti ripari per clochard. Il progetto è nato dalla collaborazione dell’associazione RainCity Housing (ideatrice del progetto) e dall’agenzia Spring Advertising: nella città canadese sono state infatti installate diverse di queste panchine, sia per dare immediato riparo ai senza tetto, sia per indirizzare chi si trova in difficoltà verso specifiche struture di accoglienza. Ogni panchina reca 2 scritte a caratteri ultavioletti: “Questa è una panchina” si legge durante le ore diurne, “questo è un letto” è invece la scritta che appare al calar della notte, oltre ad una lista di strutture ed indirizzi al quale potersi rivolgere per chiedere ospitalità (anche per più di una notte).

Una bella risposta, quella canadese, a chi aveva pensato di risolvere la questione dei clochard installando dei chiodi davanti agli ingressi degli appartamenti di lusso di Londra.

fonte: Globalist.it

Articoli recenti

  • Assistenti vocali, fra multitasking e SEO vocale
  • Spotify, la musica è cambiata
  • Treccani e i meme: divulgare cultura al tempo dei social
  • I social di Treccani e la cultura dei meme
  • TikTok: come funziona l’app che fa “tremare” Instagram
  • Bill Bernbach: una rivoluzione creativa che ha ancora tanto da insegnare
  • Immagini, advertising, responsabilità: gli errori imperdonabili delle maison di moda
  • Think Sustainably ed Ecosia: quando la tecnologia è amica dell’ambiente
  • Facebook e il cattivo rapporto degli algoritmi con il nudo artistico
  • Siks Adv firma #sempreconte, la nuova campagna abbonamenti U.C. Sampdoria

Filed Under: Campagne Marketing, Creatività, News dal Web Tagged With: creaitività

  • « Go to Previous Page
  • Page 1
  • Interim pages omitted …
  • Page 3
  • Page 4
  • Page 5

Copyright © 2025 Flyingminds Adv ·Via Giovanni Nizzola 2, 6900 Lugano (Ch) +41 919113517 · marketing@flyingminds.ch