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Flyingminds

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Agenzia di comunicazione

Internet & New Media

2018: quali trend social ci attendono?

30 Novembre 2017

Il 2017 è agli sgoccioli: questo non è solamente tempo di buoni propositi – di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, con questo post di project management sui tool che ti aiuteranno a essere più puntuale nell’organizzazione dei tuoi progetti –, ma anche di bilanci e… previsioni. In particolare nel mondo digitale e social!
Ma, prima di vedere quali saranno i trend 2018, utili per profilare una buona strategia di brand, prodotto o azienda, facciamo un passo indietro: come è stato il 2017? Quali trend, novità e quali comportamenti digitali si sono rafforzati?
Un’ottima fonte da cui attingere qualche dato è, senza dubbio, il digital report di We Are Social un autentico appuntamento fisso atteso da Social Media Marketer e appassionati di digital provenienti da ogni angolo del mondo. Ecco qui un estratto dei 2017 sull’uso dei dispositivi, dei markeplace online e sullo stato di Internet:

  • più della metà della popolazione mondiale usa uno smartphone;
  • quasi due terzi della popolazione mondiale possiede un telefono cellulare;
  • più della metà del traffico internet è generato da mobile;
  • più della metà delle connessioni mobile avviene oggi su banda larga;
  • più di una persona su cinque della popolazione mondiale ha effettuato almeno un acquisto online negli ultimi 30 giorni.

Si tratta di dati importanti per comprendere che il 2017 è stato un anno di consolidamento di alcuni trend. E “consolidamento” è una parola chiave che ci farà anche compagnia nel 2018.
Relativamente a cosa, però? Innanzitutto, si è fortificato l’uso dei video su Facebook, in particolare delle dirette live. Il live content, infatti, sembra aggiudicarsi una posizione sul podio a pari merito con i contenuti visual: si calcola che, nel 2017, sia stato condiviso un flusso di oltre 3,2 miliardi di immagini e foto! E questo numero da capogiro porterà fortuna ai grandi social visivi come Instagram e Snapchat, di cui brand, aziende e agenzie non possono ignorarne l’influenza nelle loro strategie.
Non dimentichiamo, inoltre, che i social network sono elementi conversazionali per definizione: lo sono sempre stati, e sempre lo saranno. Quale migliore opportunità, quindi, per chi ha un brand, grazie ai sistemi di messaggistica privata? Anche YouTube, dopo il successone di Instagram Direct, infatti, si è già preparato a lanciare un servizio chat.

Il 2018: i trend social che ci aspettano… saranno live!

Il primo argomento che affrontiamo è quello visual: Snapchat, infatti, registra quasi 10 milioni di visualizzazioni dei suoi video, ogni giorno. Instagram, invece, ne registra oltre 55 milioni. Complici di tutto questo sono le app per la realtà aumentata, che rendono ogni contenuto video animato: prendiamo, per esempio, i filtri face Instagram, che hanno registrato un autentico boom nel 2017. Il motivo è molto semplice: sono applicazioni utilizzate soprattutto dagli utenti più connessi, la cosiddetta “generazione Z“, che ha sbaragliato i “millennials“: giovani entro i 22 anni, in un’età ponte tra formazione e lavoro, veri Instagram lovers, pronti a influenzare l’uso dei social, da parte di brand e aziende, grazie alle loro abitudini quotidiane.

Facebook Spaces, realtà aumentata: lunga vita al visual

Il 2018 andrà oltre video e realtà aumentata: il live streaming, secondo diversi propositi, sarà il protagonista assoluto. Un’interazione immediata, semplice, fruibile e a portata di tutti. Facebook sta infatti già lavorando a un progetto chiamato “Spaces“, con cui potremo interagire con amici e follower trasformandoci in animazioni, in diretta. Il futuro, insomma, è qui. Facebook, infatti, è già proprietaria di Oculus, una compagnia specializzata in realtà virtuale, e non stupisce che possa mettere a sua disposizione questo tipo di tecnologia applicata al live video.

Chat: un’opportunità per i brand che va oltre l’inaspettato

Oltre 2 milioni e mezzo di persone utilizzano la piattaforma Messenger di Facebook, in tutto il mondo. Un dato, questo, che si incrocia con il bisogno di ogni brand di interfacciarsi con la propria utenza – o meglio, con i propri follower -. Ci aspettiamo, quindi, un 2018 dove i brand investiranno sempre di più, in termini di tempo e denaro, nella connessione verso i propri utenti attraverso queste piattaforme live. E anche qui, l’apporto dell’intelligenza artificiale, dei chatbot, ovvero assistenti virtuali, sarà in grado offrire esperienze personalizzate di conversazione, customer care e assistenza.

Social: Instagram, Facebook, Snapchat. E Twitter?

Non solo Facebook – che, come sappiamo, non smette mai di stupirci – ma anche… Twitter.
Ebbene sì: dopo previsioni di abbandono in massa di questo social, le previsioni lo danno come “revenant“: infatti, secondo Entrepreneur, la rivista americana massima esperta in social media e digital trend, Twitter sarà una fenice, che risorge dalle sue ceneri. Dopo un 2017 disastroso, complici la perdita di follower, migrati – come rondini – su altri canali, e la perdita del diritto di live streaming del campionato football americano, la leadership a capo dell’uccellino blu dovrà certamente mirare a ripensare il funzionamento della propria piattaforma. E ci possiamo aspettare grandi cose.
Insomma, live chat, realtà aumentata e contenuti smart saranno la ricetta vincente per i piani strategici 2018, sempre più connesso a Instagram, Snapchat, Facebook e alla comunicazione in tempo reale, per una vicinanza utente-pagina-brand davvero mirabolante.
Pronti, quindi, a pianificare con noi la vostra strategia sui social media?

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Filed Under: Creatività, Internet & New Media

Obiettivo project managing: 4 tool gratuiti (o quasi) per un 2018 all’insegna dell’organizzazione

24 Novembre 2017

“Organizzazione: or·ga·niẓ·ẓa·zió·ne/ L’attività o l’ente che corrisponde in modo sistematico alle esigenze di funzionalità e di efficienza di una impresa per lo più collettiva.”
Una definizione chiara, quella fornita dal dizionario.
Ma, è davvero così facile, poi, tradurre le azioni in realtà?
Un team creativo, infatti, è composto da talenti, inclinazioni e mood differenti. E la buona riuscita di un progetto sta proprio nell’intersecare tutte queste particolarità all’interno di un flusso di lavoro ottimizzato, rispettoso delle tempistiche e, soprattutto, organizzato: il project managing resta il segreto per convogliare la creatività nel giusto flusso, rispettando obiettivi e scadenze; in particolare, in fase di planning.
Il 2018 è agli sgoccioli, e siamo quasi in tempi di buoni propositi: proprio in questi giorni, abbiamo studiato alcuni strumenti di gestione del team e di project management. Ognuno di noi ha votato il suo preferito… compreso Leopoldo, il nostro direttore creativo!

Asana: il Nirvana del project management

Creato da Dustin Moskovitz, ex socio di Mark Zuckerberg, Asana è disponibile solo in lingua inglese, ma i colori pastello che infondono relax, l’uso dei tag, la creazione di progetti come vere e proprie schede da compilare attraverso un campo di testo dall’usabilità sorprendente, la possibilità di settare la data di completamento della singola task, fino alla possibilità di assegnare compiti alle diverse figure del team e commentare ogni attività, sono peculiarità che ci sono piaciute fin da subito.
Con Asana, l’organizzazione è naturale e rapida: l’app web, inoltre, offre alcuni “tasti di scelta rapida” molto utili per rendere l’elaborazione dei singoli progetti ancora più veloce.
Asana è il tool preferito da Paola, Art Director, e da Camilla e Marco i senior: “non ci perdiamo nessuna notifica, e possiamo usarlo sia individualmente, per la gestione quotidiana del lavoro di ognuno, che in team. Dà il meglio da desktop, ma anche l’app non è niente male. Abbiamo usato la versione free: decisamente performante!”

Trello: old but good

Trello è un’app di project managing ormai storica e che, come Asana, porta una firma molto particolare: quella del sistema Kanban, sviluppato in Toyota per mantenere alti i livelli di produzione e di flessibilità tra i vari progetti.
Trello è gratuito, e si compone di un sistema di schede, elenchi e cards: un vero e proprio sistema a livelli che consente ai singoli o all’intero team di tenere traccia di un progetto a partire dal pannello di amministrazione e gestione, in maniera forse non così semplice, ma piuttosto giocosa. Ogni componente del team, infatti, può assegnare cards agli altri componenti del gruppo, lasciare messaggi e, soprattutto, segnalare lo stato di attività delle varie task:

  • To do: è lo stato di partenza di ogni attività;
  • Doing: lo stato di lavorazione delle varie task;
  • Done: attività completate, che possono essere archiviate alla fine di ogni progetto o in base a ogni periodo.

Il preferito di Sara, SEO e Social: “è l’ideale per monitorare i progetti, il loro divenire, e i risultati che portano. In particolare, se si tratta di SEO”. Ma anche di Leopoldo, il nostro Art a quattro zampe, che ha dimostrato di apprezzare per monitorare il livello di giochi, coccole e crocchettine necessari per affrontare ogni progetto con la giusta concentrazione!

Google Calendar: il classico che non ti aspetti

Il nuovo layout Calendar è sbarcato in Italia lo scorso 17 ottobre, e si è rivelato essere una sorpresa molto piacevole: per ottenere questa nuova visualizzazione basta collegarsi al proprio account Google, selezionare Calendar e cliccare – una volta aperto il tool – sul bottoncino “passa alla nuova visualizzazione” ed eseguire, così, in automatico, l’upgrade. Google Calendar ci presenta una nuova leggibilità, più user friendly, pulita e attuale, grazie alle icone più grandi e agli spazi di scrittura resi agevoli. Le novità, poi, si svelano nei dettagli, con la possibilità di inserire e sincronizzare cartelle Google Drive e documenti Google Docs, e su cui tutto il team può lavorare anche contemporaneamente. Il tutto rigorosamente free!
Google Calendar è il tool preferito da Marta e Gabriele, video riprese e montaggio: uno strumento chiaro, lineare ed efficace da ogni dispositivo. Ideale per chi deve lavorare con il massimo della semplicità, anche fuori dall’ufficio.

Flow: la novità in termini di project managing per chi non sa stare senza Iphone e Mac!

Uno degli strumenti di project management più belli in circolazione, probabilmente, è proprio Flow: un sistema per pianificare ed eseguire progetti di team anche piuttosto complessi. Flow, infatti significa “flusso” e ti consente di creare attività, commentarle, aggiungere elenchi, taggare e assegnare compiti agli altri.
La caratteristica di Flow, però, è quella di essere stato creato per Apple: l’app per iPhone viene aggiornata regolarmente e l’app Mac Companion è l‘ideale aggiungere facilmente attività e visualizzare aggiornamenti ovunque tu sia, anche offline. Non si tratta di una risorsa free, ma il suo costo è di 99 dollari all’anno, po-co più di 80 euro, senza limitazioni, e ha una prova gratuita di 14 giorni.
Il preferito di Pier, project manager di Siks ADV: chi ama Iphone trova pane per i suoi denti!
Diverse caratteristiche, ruoli differenti, e un unico obiettivo: un 2018 all’insegna della progettualità!

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Filed Under: Creatività, Graphic Design, Internet & New Media

Costruire un sito web

19 Maggio 2015

Costruire un sito web è unlavoro che va sviluppato in team. Ci sono diverse fasi che richiedono differenti competenze. Inoltre ogni sito, brand, azienda richiede un diverso approccio. Alla fine, questo è certo, il risultato finale deve essere, in ogni caso, fluido, armonioso, coerente, completo e stimolante.

1. Si parte dal design

Un sito web deve essere bello da vedersi, deve essere invitante. I trend di grafica cambiano spesso. In questo momento ciò che piace per esempio è il flat design. La sfida degli ultimi anni è stata quella del design responsive: non si può pensare oggi ad un sito che non si possa vedere da ogni dispositivo e da ogni schermo.

2. La programmazione

Una volta che la grafica del sito è stata approvata, si passa alla costruzione del sito. Chi costruisce il sito è il programmatore. Deve fare in modo che ciò che è solo un progetto, un disegno su un foglio, diventi realtà. Il lavoro del programmatore è strettamente legato a quello del SEO: una struttura ben fatta è la partenza di ogni progetto di posizionamento

3. SEO

La concorrenza sul web è altissima e bisogna farsi trovare. La SEO è il search engine marketing, ovvero la branchia del web marketing che si occupa della visibilità sui motori di ricerca. Con una strategia di SEO ciò che miriamo ad ottenere è il posizionamento di un sito web tra i primi risultati di ricerca con le migliori parole chiave del settore. Ogni mercato è diverso, quindi si comincia sempre con un’analisi del settore e da lì si costruisce il progetto.

4. Social

Ad oggi i social sono sempre più importanti, per cui è difficile pensare ad un sito web senza bottoni di condivisione o senza riferimento ai vari profili. Ma per sfruttare al meglio la potenzialità dei social media dobbiamo sottolineare l’importanza di un piano editoriale.

Sei pronto a creare il tuo nuovo sito web? 🙂

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Sei pronto per il Mobilegeddon?

21 Aprile 2015

È arrivato il giorno che molti aspettavano da tempo. Oggi è il 21 Aprile. Da oggi avere un sito mobile-friendly è fattore di posizionamento.

Cosa significa in parole povere? Che i siti web che non sono responsive e che non hanno neanche una versione per smartphone perderanno posizioni nella ricerca. Questo cambiamento è legato alla ricerca da mobile, ma sono abbastanza certa che questi cambiamenti avranno un peso anche nella ricerca da desktop e da tablet. Di questa ultima novità avevamo parlato nel nostro ultimo post, ma il nostro prima post sull’importanza di un design mobile è del 2013. Già all’epoca Matt Cutts, capo dipartimento del Webspam team di Google, disse che era ora di pensare al design mobile. In questi anni ci sono stati diversi avvertimenti da parte di Google sull’argomento.

Pensare ad avere un design mobile-friendly (meglio ancora responsive) solo perché “lo dice Google” però dimostra una mentalità sbagliata. Il motivo per cui è necessario avere un sito che si legga bene anche da smartphone sono prima di tutto gli utenti. Uno studio di Audiweb aggiornato a Dicembre 2014 afferma che gli italiani che accedono ad internet da dispositivi mobile sono 17,3 milioni, quelli che accedono da computer sono invece 12,5. Sono dati che hanno un certo peso, siamo uno dei paesi che ha il più alto numero di possessori di smartphone, eppure in Italia sono troppi  i siti web che non sono pronti per il mobilegeddon.
E dire che è molto semplice

  • chi non ha un sito mobile-friendly sta già perdendo potenziali clienti, tutti quelli che navigano da smartphone
  • chi non ha un sito mobile-friendly sta già perdendo il suo posizionamento (utenti che entrano ed escono da un sito? Fattore che influisce il posizionamento. Tempo medio sul sito? Fattore che influisce sul posizionamento)

A questo punto quindi non ci sono più scuse. Ci vogliono siti adatti alla navigazione da smartphone. Te l’abbiamo detto più volte. Te lo chiedono i tuoi utenti. Te lo sta dicendo Google.

E tu? Sei pronto per il Mobilegeddon? Contattaci per il restyle responsive del tuo sito.

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Novità sul Posizionamento e sui Siti Mobile

19 Marzo 2015

Qualche settimana fa Google Webmaster Tools ha iniziato a comunicarci che alcuni dei siti web non erano ottimizzati per dispositivi mobile. Inoltre è ormai qualche mese che, navigando da smartphone e tablet, Google segnala ai suoi utenti quali sono i siti mobile friendly. Era già da tempo però che avevamo notato che Google sembrava prediligere tra i suoi primi risultati i siti web che hanno una versione mobile. Il 26 Febbraio scorso sul blog ufficiale di Google è apparso un annuncio che comunica che dal 21 Aprile 2015 avere un design adatto ai dispositivi mobile sarà considerato ufficialmente un fattore di ranking, questo significa che i siti che non sono ottimizzati per smartphone saranno penalizzati e perderanno posti di posizionamento rispetto ai loro concorrenti mobile friendly.

Sarà un processo che toccherà la ricerca mobile, ma che probabilmente avrà conseguenze anche per la ricerca da computer e tablet. La SEO è sempre più strettamente collegata all’User Experience ed è importante ricordare che ad oggi in Italia vengono effettuate molte più ricerche utilizzando lo smartphone che da computer. Le connessioni quotidiane da device mobile sono il 77% contro il 60% del PC. Avere quindi un sito responsive non serve solo per la diretta conseguenza del nuovo aggiornamento Google, ma per fare in modo di migliorare l’esperienza di navigazione dell’utente in arrivo da diversi dispositivi.

Approfondimenti

  • Google e i problemi di usabilità sui dispositivi mobile
  • Il 2015 secondo noi
  • Perché il tuo business ha bisogno di un sito responsive

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Video sul Web – Facebook vs Youtube

3 Febbraio 2015

Non vi è dubbio alcuno che i video sul web siano una risorsa molto importante per il web-marketing: i video coinvolgono. A questo punto resta da capire qual è il posto migliore per caricare i propri video. Cosa funziona meglio, Facebook e Youtube? E Vimeo dove si colloca in tutto questo? Parliamone un attimo.

Secondo un recente studio di SocialBakers Facebook, nella guerra tra player video, è quello che esce vittorioso. Il sorpasso di Facebook su Youtube c’è stato già a Novembre, ma è stato il mese di Dicembre ad aver davvero visto il trionfo di Facebook

In questo grafico ci sono alcune cose da considerare. La domanda da farsi è la seguente: perché i brand preferiscono caricare video su Facebook invece su Youtube? Come sappiamo Facebook ha un problema con la reach dei post delle pagine, i video però sono i contenuti che, secondo la nostra esperienza (e non solo), maggiormente raggiungono l’utente. Non stupisce quindi che le pagine, per raggiungere gli utenti con il loro messaggio, si affidino ai video. Che per altro funzionano molto bene con le inserzioni a pagamento.

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Filed Under: Facebook, Internet & New Media, News dal Web, Youtube Tagged With: social media marketing, video, web marketing

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